puzzle (4)

Piccolissimi e meschini. Non ciechi. Non sordi. Impotenti verso il troppo, ma incoraggiati, consolati, sfamati da pochissimo.

ottobre 2010 001

ottobre 2010 002

ottobre 2010 021

E’ stato un giorno bigio, ieri l’altro. O meglio, è iniziato bigio. O meglio, è iniziato incavolato nero e si è protratto bigio. E’ mutato in angoscioso nulla alla notizia della piccola Sara e di come quel maiale le ha sepolto la vita di morte e vergogna. Triste e impotente. Eccoci. Così procedeva un giovedì d’ottobre in cui avrei preferito non infilare il naso. Fino a che ho deciso di reagire. Al grigio, allo schifo che ci tocca condividere dal mondo, alla mia malmostosa mollezza. Piccola e meschina, ho dato un taglio al cattivo umore con un taglio di capelli. Ancora più piccola e meschina, ho scartato il pacco che conteneva Madama Yashica (Madama per affetto, nei suoi confronti e nei confronti di Miss Diana(Ross), amata compagna di viaggio di Zelda carissima) e ho sorriso. Ho sorriso pensando che a fotografarla, certa bellezza, a condividerla, metti a memoria che la crudeltà è solo una parte dell’aria che respiriamo. C’è altro, vivaddio. Molto altro. Tutto quell’altro che andrebbe onorato per dare un senso alla lotta di chi avrebbe volentieri scelto di rimanere. E ancora, terribilmente piccola e terribilmente meschina, mi sono regalata un libro. E ho sorriso per la terza volta. Ho sorriso pensando che forse, a nutrirseli  i neuroni, a salvaguardarli dall’agonia del niente, possiamo provare a dare filo da torcere a tutta la grettezza che a grossi morsi si sta mangiando i colori di questo tempo ossuto, farneticante e centrifugo. A forza di sorridere, con i brividi nelle costole (che quella morte – come troppe altre - è come fosse toccata a una sorellina, la mia), mi è venuta fame di calore. E l’ho trovato. Negli occhi di Camilla, nel sorriso di Dan, nella discrezione di Elena, nell’abbraccio di Carlo. Come per caso, ma non che lo fosse davvero, ieri l’altro non è andato sprecato.

ottobre 2010 017

ottobre 2010 016

ottobre 2010 018

Piccolissimi e meschini. Non ciechi. Non sordi. Impotenti verso il troppo, ma incoraggiati, consolati, sfamati da pochissimo.

Commenti

  1. oddio. è la locandina di un cuore in inverno quella che vedo. è lei.
    che meraviglia.
    dadofisher

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  2. è lei. come la chiami tu: meraviglia. :)

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