14 gennaio 2011 ore 00.04

 

Potrei aver fumato la mia ultima sigaretta. Fuori c'è la nebbia. Ho preparato la caffettiera nuova per domattina. In frigo ho due ciotole colme di sedano e carotine. Dicono che il sedano faccia bene al metabolismo, che lo sproni un tantino a scrollarsi di dosso la pigrizia, quel sedimentare sordo delle calorie che poi mutano in bestemmie della padrona dei fianchi. Se penso a un colore mi viene in mente il grigio topo. Sul perché non ho alcuna intenzione di interrogarmi. Il lavello della cucina pare nuovo, tirato a lucido che manco per Natale. Gavino ronfa beatamente alle mie spalle, spiattellato sul divano degli ospiti. Non ho una camera degli ospiti, non ci entrerebbe in casa mia. Ma un divano degli ospiti sì. Tzè. Oggi mi sono innamorata di una canzone, mi sono re-innamorata di Virginia Woolf e ho pensato peccati davvero brutti da commettere con Valerio Mastandrea. Così. Giusto un pensierino. Non me ne voglia la cara consorte. Lei nei miei pensieri non è stata davvero coinvolta. Giuro. Me ne vado a nanna, a salutare un piccolo-grande libro. Appunterò la frase del giorno sul taccuino degli affanni. Giochiamo a farcela. E' un gioco delizioso, si dice.

grigio topo

VirginiaWoolf lo-spazio-bianco

Valerio Mastandrea

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