le orme non fanno ombra

 

Chiedo perdono: alla primavera, alle foglie cadute sulle strade da percorrere, alla luce del primo mattino, alle anime salvate fra le righe di certe poesie.
Chiedo perdono: alla sera, ai meravigliosi colori di questo novembre, alle mie amiche più care, ai libri che lascio lì.
Chiedo perdono: ai miei gatti, alle ossa della schiena, a chi mi vorrebbe diversa, agli anni di mio padre.
Chiedo perdono: alla solitudine, cara compagna di tanti viaggi e di molte notti passate davanti a una scacchiera, con le pedine che erano attimi impronunciabili, attimi irripetibile di un certo silenzio profetico e generoso.
Chiedo perdono. E lo faccio sorridendo. 'Ché a scusarsi per tempo non tutto il tempo è perduto. 'Ché certe storie non andrebbero raccontate a vanvera. 'Ché le orme non fanno ombra; a fare ombra sono il passo, la direzione, il vento nelle vele. [E l'ombra protegge, in un certo qual modo. Non saprei dire come, ma lo fa.]
Scusatemi le mani e le distrazioni. Scusatemi la durezza o la troppa fantasia. Chiedo perdono per sapermi ancora intatta, nonostante tutto, nonostante me.
Chiedo perdono, ma non a tutti. Ad alcuni lascio un paio di cartoline non imbucate. Sopra c'è scritto Amen, che vuole dire Pazienza, ossia 
"Non importa, davvero. Ha davvero poca importanza."
Amen.
Pazienza.
Non importa, davvero. Ha davvero poca importanza.

 

 



Commenti

  1. Si! Davvero talvolta non importa.
    Bella Roberta :)

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  2. mamma mia.
    ogni volta che ti leggo penso "ma come fa?". Ogni volta.
    qui urge un editore.

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    1. Veronica, grazie a te che le leggi queste parole trovano colore. Ogni volta. :)

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