una volta si diceva "il muro" (2)


Sono le 18 e 17 di un lunedì pignolo e balordo.
Certi lunedì riescono ad essere sia puntigliosi quanto la Signorina Rottermaier della Spyri sia balordi quanto l' Anselmo Bordigoni del Chiara. Insomma, tu sei lì nel mezzo e le ore se le suonano di santa ragione fra estremo rigore e apatia, grigiume e sfacciataggine.
Capita che, mangiando il panino al crudo (?) che avevi in borsa da venerdì (...), entri in facebook, leggi un paio di mail, ti fai un bel paiolo di fatti altrui fra una briciola e l'altra e, visto che sei sola soletta, alzi il volume del pc e t'ascolti anche un paio di canzoni. Mentre ascolti continui a vagare fra le vite degli altri. T'accorgi che uno dei comuni denominatori delle vite degli altri è che ognuno pensa di avere inventato qualcosa. Legittimo e sacrosanto, ci mancherebbe. Certo è che non è così improbabile che qualcuna delle idee straordinarie che ci ballano in testa hanno già danzato altrove, dentro altre teste, in qualche altro calderone di idee. Chi ne è consapevole riesce a condividere il proprio estro con grazia e ironia, sorridendo; chi non ne è consapevole s'indigna. Ora, e parlo io che mi son ritrovata a partecipare a un concorso della Coin senza neanche saperlo (in realtà ha partecipato una mia frase, ma visto che il © non l'ho mai depositato m'attacco al tram e canto), siamo tutti unici e rari ed in qualche modo bellissimi, ma la storia dell'acqua calda dovremmo ripassarcela. Magari ce la appuntiamo da qualche parte e poi le facciamo una bella foto. Così. Per condividere. Stai certo che prima o dopo arriverà qualcuno a dire che gli hai rubato l'idea.

Post Scriptum:
Ieri è morto Carlo Fruttero. Per salutarlo stasera rileggerò qualche passo del suo Donne informate sui fatti, che avevo amato molto.

Post Scriptum (2):

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col 9                                                     Fare colazione aiuta. Sempre.

 

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