più forte ti scriverò

 

Ci sono giorni che nascono diversi. Lo fanno a prescindere. Come questo cielo d'oggi, un cielo a strappi, nuvole di lino grezzo che lo coprono senza alcun rispetto del più comune senso del pudore. Gli riconosci i seni, le ossa sporgenti del bacino, le caviglie. Un cielo nudo e bellissimo, di uno di quei blu che non hanno un nome, quei blu che capitano e non sai se lo saranno nuovamente . Nascono diversi, certi giorni. Lo fanno per caso e dentro di te. Cose di sguardi. Accarezzi le solite cose e ti paiono bellissime, meno sporche, più ordinate, serenamente vive. Lo fanno perché sono il giorno dopo qualcosa di speciale, perché niente è accaduto ma tutto può ancora accadere, perché non c'è stato un prima, perché sono l'ultimo giorno del mese, perché. Lo fanno e basta. Ti alzi e ti piace. Punto. Ti piace ridere di niente e il caffè amaro. Ti piace quel leggero mal di testa che canticchia Falanghina, Falanghina del cuor mio, vino bianco e freddissimo... Ti piace andare a comprarti una bistecca e al supermercato non c'è nessuno. Ti piace l'abbronzatura che si rompe in pezzi perché ognuno dei pezzi ti strizza l'occhio e sai da dove è venuto. Ti piace, punto e basta. E ti scegli anche un contorno: uva nera e fichi. Come fosse la fine dell'estate ma non è detto proprio niente. Come l'autunno fosse un gioco e le carte, quest'anno, ce le compriamo nuove.

Post Scriptum:

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