Chissà #sei #6gennaio2019




Una mamma non ce l'ho più e mamma non sono diventata. La vita è sbilenca e semplice, c'è davvero poco da fare. Le cose accadono, soprattutto morire. Sul nascere si fa un pochino più di fatica dalle mie parti, ma tant'è. Occorre dire però che le cose accadono, ma non lo fanno invano. Nessuna delle cose che mi sono accadute lo hanno fatto invano. Sono uno di quei copriletto fatti di cenci ricuciti con amore che a guardarlo non vedi i cenci, ma i colori, gli strappi rimessi insieme, il disegno che ne è venuto fuori. Non è sempre semplice stare al mondo rimessi insieme, ricuciti, ma ci si riesce. Delle volte la colla s'asciuga troppo e il vento apre dei buchi, ma finisce sempre che trovi il modo di ficcarci un altro cencio e via andare. Ci sono momenti in cui ti pare che il disegno l'hai curato poco e male. Sono quei momenti in cui i tuoi compagni di viaggio non ti tengono a mente, non riescono a riconoscerti e allora ti chiedi se magari è per via della polvere o del filo di lana che hai usato per tenere tutto attaccato quando di colla non ne avevi. Ti giri e ti rigiri e ti domandi cosa diavolo c'è che sputa nebbia dentro alle tue certezze, in fondo al posto da cui tiri fuori i passi. Hai tutti quegli anni, tutti quei segni e ancora non parli una lingua che sia quella e basta. Ancora ingoi quelle palle di dolore che ti ficca in gola l'assenza, quella dei morti e quella dei vivi. Le ingoi e cerchi di digerirle, che a sputarle fuori mediamente ti ritornano indietro ancora più dure, sempre meno commestibili. Però non ti strozzano più. Eccola l'eredità, la tua, quel qualcosa che lascerai, a chi non importa. Le elemosine, quelle con le mani in avanti e il sorriso sulla bocca, quelle non sono passate di moda, eppure va bene così, come si trattasse solo di aspettare un attimo ancora, lasciare al caso la possibilità di frastornarti da capo, ancora una volta, proprio un minuto prima che il treno sigilli gli usci. Basta niente, delle volte, questo è cambiato. E non perché ci si accontenta di più, ma per via del tempo, che a furia di darsi e dirsi ha, adesso, solo voglia di essere, fosse anche niente, ma esserlo in grazia di Dio. Tutta questa storia dell'essenza è un pochino più zoppa, ma continua a stare in piedi. Invecchia anche lei, a ben guardare, ma lo fa con un garbo di cui solo gli umili sono davvero capaci. Ogni tanto si farebbe volentieri un cicchetto di rosolio, una bevutina di fronzoli, le piacerebbe ricevere qualche cartolina dai posti lontani della fame e della sete insaziabili, poi però si accende una sigaretta e via andare. Sarà che inizia un altro anno e lo fa con la stizza degli incuranti; sarà che il mondo si è imbruttito da matti e viene male al cuore e allo stomaco e ai reni; sarà che basta un coro di bambini a farmi venire il magone; sarà che ho le spalle forti, ma fanno male, da qualche tempo fanno male. O sarà che ci sono sorprese bellissime e silenzi che hai ancora voglia di interpretare. Sarà quel che gli pare. Sarà che resto, ma non ritorno 'ché c'è da andare avanti e c'è modo di farlo. E a chiudere gli occhi vedo acqua e luce, mare o forse fiume o chissà cosa. Chissà cosa vedo. Chissà.

Commenti

Post più popolari