My Favourite Waltz

 

Settimana intensa, quella appena trascorsa. Di barbe che ti lasciano addosso colori con un odore da amare, amiche bellissime nei loro panni di custodi di sogni e luoghi Casa in cui tornare per tirare il fiato. Sfumature di Bene, in forme poliedriche eppure semplicissime. E c'entra la musica. E c'entra spesso, di recente.
Mettiamo dei punti, che poi sono parentesi graffe che restano aperte sui percome.

1)
Giulio Casale alla Salumeria della musica. Mercoledì 7 marzo: lo ricorderò come un giorno teso verso una sera di spiriti e mani, da cui tornare intatti e feriti insieme. La polvere di Céline e un petto nudo rivolto verso. Ecco. Come lasciare che la vita ti travolga mentre stai seduta su una scala di ferro che ti spacca le terga. Amo esserci stata. Con tutto il cuore che ho.

casale brunello
2) Alcatraz.
Wilco live. Giovedì 8 marzo. Due parole due: amo le piccolissime cose ben riuscite della musica nostrana e non. Le amo. E le vorrei veder esplodere oltre il muro di tanta noncuranza. Ma assistere al meccanismo perfetto è qualcosa che trascende lo spazio e reinventa il tempo. Ecco. Il concertone è il concertone, c'è poco da fare. È gratificante per la dose di bellezza inespressa che ognuno di noi cova in seno. È come se delle mani enormi ti scavassero fra le intuizioni e portassero a galla tutto quello che di buono tu ci affondi dentro. C'è di che commuoversi. Non per i testi, che sono semplicissimi, ma per la Musica, per l'impeto delle chitarre, la violenza tenera di quella voce, lo spessore ipnotico delle cavalcate ritmiche. Troppo. Hai quasi la sensazione che tanta bellezza tutta insieme finisca per essere troppo, per romperti il cuore.
 wilco ciffarelli 2
3) Daniele Tenca e la sua Blues for the working class band. All'unaetrentacinquecirca, Cantù (CO). Venerdì 9 marzo. La provincia si cova la malattia in seno. La provincia è avvelenata e velenosa, di poche buone occasioni e tanta noncuranza. Eppure, delle volte ti stupisce. Quando le scoppia nel ventre la meraviglia ti ritrovi a goderne come si gode del salmastro dopo mesi di smog. Ecco. Da Carlo è spesso così. Da Carlo la bellezza si regala con semplicità da quel palco minuscolo, come se lì fosse più a proprio agio che altrove. Se poi su quel palco minuscolo ci sale l'uomo che ti sei scelta come fratello di vita; se su quel palco minuscolo si consuma la generosità in forma di corde e pelli e sudore: ecco, se ci sei ti senti fortunato. Eccome. E hai voglia di ringraziare. Magari non è il tuo genere, è poco snob, è più di pancia, ma c'è da ringraziare. E se senti delle voci nella testa accanto alla tua non sono voci qualunque: c'è gente vera dentro a quelle canzoni, c'è il loro lavoro massacrato e massacrante. E la vita è anche, forse soprattutto, questo.

tenca 
Mettici che un sorriso spesso ti salva, che certi nasi non lo sono per caso, che Angelo è il collante fra la mia vita immaginata e la vita vissuta per davvero, che incontrare Lalla è stato delizioso, che certi Altrove costano davvero poco e restano a lungo, che quando il motivo del viaggio è Turismo gli accrocchi servono eccome, che un giovanotto dal sorriso ammaliante è la prova che ho l'ormone vivo e vegeto (dovrei dirglielo? mmh.): mettici tutto questo e altro ancora e se ne esce vincenti, checché dicano gli astri o la bilancia.

Buona domenica.

Post Scriptum:


 

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