la consistenza perfetta
<< Cosa volete ch'io chieda.
Lasciatemi nel mio buio.
Solo questo. Ch'io veda. >>
(Istanza del medesimo, Giorgio Caproni)
Ciascuno di noi è molti se stesso. Lo dimostra che nessuno ci vede allo stesso identico modo, nessuno ci incontra negli stessi dettagli o dallo stesso punto di vista. Spesso veniamo intravisti attraverso una proiezione che l'altro ha in relazione a qualcosa che gli pare di avere intuito. In questo caso non si tratta di noi ma dell'aspettativa di noi che il nostro interlocutore nutre in se. Quando invece è di noi che si tratta, potrebbe trattarsi di una stagione diversa ogni giorno. La stessa galassia, una sola materia, ma stagioni diverse. Ci sono giorni in cui siamo una perfetta estate. Altri in cui trasudiamo inverno da tutti i pori. Oggi io per esempio sono una mezza stagione. Oggi sono la me che ne ha le palle piene ma con garbo. Ne ho le palle piene ma non di tutto, solo di qualcosa. Oggi sono la me che ha voglia di pane al pane e vino al vino. In una telefonata sono riuscita a dire quattro o cinque volte "eh ma che due coglioni". Si parlava di atteggiamenti, di pose, di primi piani, di rebus. Faccio qualche esempio. Oggi non ho voglia di essere la cartina al tornasole della bellezza altrui, ma vorrei esserlo della mia. Oggi mi imbarazza tutto il tempo perso nello stare a sentire le letterature del turbamento di troppi giovani Törless d'alta moda, 'ché fa tanto fico dire le cose in modo che nessuno le possa capire. Oggi avrei potuto giocare a vincere da cattiva vera ma non lo faccio perché costa troppa fatica e ne ho già sprecata a quintali a guarire da quella malattia lì. Pane al pane e vino al vino. Se vuoi che io ti ascolti raccontami qualcosa che abbia un senso. Se vuoi che io ti ami non rivendermi le mie passioni ma condividi con me le tue. Se vuoi che io ti cerchi, tienimi compagnia quando sono ammalata. Se vuoi che io ti dica la verità poi non spaventarti se non ti piace. In questo clima di sole che sbircia dalle nuvole, la cioccolata calda è un toccasana. Ha proprio il profumo adatto, la consistenza perfetta.
Dettaglio: sfogliamoci come ci pare, combiniamoci il nome come viene. Stagioni di mezzo o meno, sempre della stessa bestia stiamo parlando. Tutti i noi stessi che ci portiamo dentro alla fine hanno quei denti lì. Che si usino per sorriderci o per digrignarli. E se son cariati c'è poco da fare: girala come vuoi, prima o poi toccherà metterci una pezza.
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